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Uno spazio aperto al confronto delle idee.

mercoledì 24 agosto 2016

E poi?

Ecco i sopravvissuti, quelle vite spezzate tra le memorie perse.
Le immagini terribili del terremoto, che la notte scorsa ha devastato il centro dell’Italia, scorrono su tutti i canali.
Devastanti.
Riprendono la forza di una natura ostile che ha distrutto paesi e mietuto vite, ed ancora riprendono quei mobili, quelle suppellettili tra gli squarci dei 

muri, quel lampadario ancora appeso, che ti danno subito uno schiaffo.
L’impotenza dell’uomo è misurabile!

Pensi a quanti sacrifici sono costati quei muri crollati e quelle “robe” portate via in pochi secondi, a quante speranze erano legate e legavano al presente raccontando storie di una intera esistenza.
E ci stai dentro, ci sei anche tu perché ti rendi conto che sarebbe potuto accadere a te ed al tuo paese.
Allora ti sale quell’emozione irrefrenabile e ritornano le immagini impresse dei terremoti recenti o meno, e ti chiedi: “ e poi?”
Poi si crede che lo Stato intervenga, che ricostruisca velocemente quanto meno le case distrutte, che restituisca ai suoi cittadini, orfani di tanto, almeno la forza di ricominciare. Il dramma è proprio lì.
Perché se non puoi evitare che la natura esprima la sua violenza, puoi evitare l’indifferenza e l’impotenza che dipendono da come si amministra.
Puoi evitare che per anni o per sempre le baracche siano quel poi e che si resti a metà di interventi necessari ed urgenti. Rimangono anni in sospeso.
Ricominciare nonostante tutto è la forza dell’uomo che ha perso tutto, che poi ha bisogno di un tetto, dei servizi essenziali, della sua dignità. E l’uomo è anche il cittadino.
Quel poi del cittadino non c’è!   





giovedì 11 agosto 2016

Tutto torna, anche le ferie di Augusto!

Oh, che bel sole di mezz'agosto!
E’ così che il compositore napoletano Ruggero Leoncavallo ambienta la sua opera “Pagliacci” non dimenticando di riportare alla Chiesa cattolica ed a “..la Vergin pia di mezz'agosto" quella che era nata come festa pagana dedicata alla dea Diana.
Certo, quel mezzo mese fu spostato dal 13 al 15 agosto per celebrare l’ Assunzione di Maria accolta in cielo, e questo dal VII secolo circa.
Eppure il nome ricorda sempre la sua storia, quando l’imperatore romano Ottaviano Augusto nel 18 a. C. aveva istituito il suo riposo, feriae Augusti per tutto il mese dopo la faticosa raccolta agricola.Ferie, dunque, riposi meritati.
Con il ferragosto si festeggiava la fine dei lavori agricoli