Che in alcune zone del
mondo, dimenticate dai mass-media, si ricorra alla vendita di organi è una
notizia che viene assorbita celermente dal ventre molle del benessere
occidentale. Ma da la misura della fame di intere generazioni.Ora si sostiene da più parti
che, nonostante la crisi ormai sia percepibile in tutta la sua crudezza,
l’Italia grazie alle misure degli ultimi tre governi stia ripartendo. E che
solo alcuni, benevolmente aggettivati
come gufi, non lo abbiano capito. E’ tutto un crepitare di voci
ottimiste quello che invade i talk-show che dettano la sinfonia dell’allegria
leopardiana. Gente si badi bene che non conosce l’angoscia del pagare in
ritardo una rata di mutuo, o la banale bolletta della luce. Bocche buone
nutrite da un benessere poggiato sulla fame di intere generazioni che non
avranno nemmeno la pensione, dopo. Ora, nemmeno un lavoro.
Purtroppo, giorni fa, la
Dia a Palermo ha arrestato 10 persone, tra le quali figura un pentito, che
avevano organizzato un girone dantesco di vendita della propria carne.
"Una bruttissima associazione per delinquere finalizzata alla truffa alle compagnie assicurative – ha detto il Procuratore capo di
Palermo Francesco Lo Voi - La cosa inverosimile è che facevano ricorso a
persone provenienti da ambienti degradati della società e si sono prestati a
farsi sfregiare il volto." Per ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. "
Qualcuno si faceva prendere a martellate sugli arti. - continua Lo Voi - In un
caso, visto che la ferita non era abbastanza larga è stata allargata
ulteriormente con le mani".
"Un'aberrazione del
genere non si era mai vista - dice il Procuratore capo di Palermo - coloro che
si facevano sfregiare si facevano pagare con somme irrisorie".
“Il tutto veniva
denunciato sostenendo la tesi di incidenti
stradali mai verificatesi", dice ancora il Procuratore capo di Palermo
Francesco Lo Voi.
"Accompagnavano il
tutto con il referto di lesioni esistenti ma procurate a martellate o con cocci
di bottiglie vetro in faccia", sostiene il capo della Dia di Palermo
Riccardo Sciuto.
"Ciò che mi ha più
colpito in questa vicenda - dice il Procuratore aggiunto Salvatore De Luca - e
che lascia amareggiati è uno spaccato di miseria e di degrado che alcuni di noi
pensavano fosse relegato a certe zone del terzo mondo".
Vogliamo arrivare anche
noi alla vendita del rene?
O piuttosto prendiamo
atto di una crisi che ha portato intere fasce della popolazione oltre
l’umiliazione del rovistare nel cassonetto?
Carlo Mocera