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martedì 12 aprile 2016

A chi servono sondaggi e statistiche?

Nel balletto delle cifre fornite dai quotidiani specializzati e dall’ISTAT occorre, sempre, avere una sorta di bussola che permetta l’orientamento nella giungla dei dati. Per esempio giorni fa sui gruppi facebook che si occupano di economia si portava a sostegno della leggera ripresa un estrapolazione dei dati ISTAT subito ripresa dal Sole 24 ore. 

Tutti i titoli davano segnali positivi. Ora premesso che parlare di ripresa con avanzamenti dello zero virgola è alquanto disonesto, intellettualmente, bisogna capire che diventa giustificabile solo se usato all’estero per attrarre capitali. E’ come la pulzella o il don giovanni che si imbelletta per acchiappare uscendo di casa. Ma quando si è a casa davanti il proprio specchio Photoshop non può aiutare. Citiamo il Sole 24 ore del 14/03/2016: “A febbraio l'Inps ha autorizzato alle aziende 60,1 milioni di ore di Cassa integrazione con un aumento del 5,7% su gennaio e dell'1,9% su febbraio 2015…. Cig in deroga: +115% su febbraio 2015…. Crollo a gennaio delle domande di disoccupazione … L’Osservatorio registra anche il crollo a gennaio delle domande di indennità di disoccupazione rispetto allo stesso mese del 2015… Con 148.185 domande presentate (tra disoccupazione, Aspi, mini Aspi e Naspi), il calo complessivo è del 32,3 per cento. “
Tutto diventa più chiaro.  Poi riguardo al crollo delle domande di disoccupazione, a parte che con la riforma pochi ne vedono un vantaggio economico rispetto al precedente trattamento, bisogna capire che meno occupati nel biennio precedente devono per forza lasciare a casa, senza alcun reddito, migliaia di ex lavoratori che, finito il tempo della disoccupazione, ora sperano solo nei miracoli. Meno occupati significa meno disoccupati alla fine del biennio successivo. Quindi a gennaio 2016 paghiamo il costo dell’avere avuto meno occupati dal 2014. Poi occorre considerare che le misure per sostenere l’occupazione attuate da Renzi stanno producendo un buco contributivo sulle casse dell’INPS perché, pur di avviarli, gli si abbuona il costo dei contributi. Certo sarà un problema del governo che verrà dopo questo disastro. Ma sarà anche un problema del popolo italiano. Andiamo ai sondaggi.
I sondaggi,oggi, sono in mano a società che se non finanziate, almeno sono sorrette economicamente dagli attori in campo. Ma va considerato che per  fare apparire reali i dati che si daranno a tre mesi dal voto, quelli sì che sposteranno il voto di opinione e quello degli stupidi, bisogna che intanto si giochi su qualche decimale in più o in meno per adesso. Settimana dopo settimana. Poi, quando saranno esiziali, ecco che arriveranno i sondaggi farlocchi. Quelli con i quali i partiti che hanno fatto solo gli interessi di un Europa  sempre più cieca, saranno usati per frodare il voto agli italiani. Perché si sa, l’italiano vuole sempre essere sul carro del vincitore e non sa che è lui che lo fa vincere, dimenticando sacrifici e truffe subite pur di essere vicino al politico felice e vincente. E diminuiscono tutele e diritti.


Carlo Mocera

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