seguimi

Uno spazio aperto al confronto delle idee.

sabato 9 aprile 2016

CHI CONOSCE LA LEGGE MOSCA?


Come vivere con la pensione? Il sindacato e la politica si pongono da sempre questo problema e vediamo come lo hanno risolto.
Nel 1974 un sindacalista della GGIL  Giovanni Mosca, eletto in parlamento, si pone il problema e presenta una legge con la quale una semplice dichiarazione confermata dall’amico nel sindacato o nel partito “ricostruisce” l’anzianità lavorativa del richiedente e  quasi 40.000 tra funzionari ex PCI, portaborse ex DC, sindacalisti CGIL, CISL e UIL, politicanti si trovano nelle condizioni di incassare un assegno di circa 70.000.000 di lire del tempo non appena raggiunta l’età minima consentita. E possono, a pieno titolo, dichiararsi ex lavoratori.
Chiaro che per quegli anni lavorati in “nero” ne il partito ne il sindacato sborseranno mai una lira di contributo all’Inps che ad oggi paga pensioni anche a Armando Cossutta, Pci, Pdci.
Achille Occhetto, Pci, Pds. Giorgio Napolitano, Pci. Sergio D’Antoni, Dc, Democrazia euroea, Pd, ex segretario Cisl. Pietro Larizza, calabrese, ex segretario della Uil. Franco Marini, Dc, Ppi, Pd, ex presidente del Senato. Ottaviano del Turco, Psi, Sdi per esempio.
E’ chiaro che per molti questa è solo una delle pensioni che si va a sommare ad altri “diritti” per aver ricoperto altre cariche.
Di proroga in proroga la legge Mosca ha  avvantaggiato qualcosa come 40mila persone. Con un costo di 25mila miliardi di vecchie lire, più di dodici milioni di euro.
Gli stessi sindacati e partiti politici grazie alla legge 504 del 1992 scritta da Amato, sono esonerati dal pagamento delle imposte comunali per le migliaia di edifici di loro proprietà.
Passa il tempo e nuove classi dirigenti si succedono. Nuovi “operai” si trovano nella catena di comando del sindacato ma la legge Mosca sotto tante inchieste, insabbiate, non funziona più ed allora ecco un nuovo intervento per garantire la pensione a chi ha collaborato ad annientare la pensione dell’operaio e dell’impiegato: la legge 564 del 1996.
Con un articolo di questa legge la base per il calcolo della pensione dei sindacalisti è costituita soltanto dall’ultimo mese di stipendio percepito. Così, se un sindacalista  lavora pochi mesi      ( anche uno, paradossalmente ) con uno stipendio alto, ha accesso per il resto della vita ad una pensione calcolata sull’ultimo mese. Semplice no? Se sei sindacalista … L’Inps è obbligata a cercare le risorse tra i contributi versati dai lavoratori.

Carlo Mocera


2 commenti: