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lunedì 11 aprile 2016

Renzi e la furbata sulle trivelle...

Il 17 aprile si vota sulla possibilità, se vince il si, di fermare le trivelle che operano entro le 12 miglia, quando scadono le concessioni a suo tempo date alle compagnie. Se prevale il “no” continueranno e chiederanno, plausibilmente, la proroga fino ad esaurimento del giacimento. Oltre le dodici miglia tutto continuerà come prima in ogni caso.
Le regioni promotrici sono: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise.

Ai comitati promotori che assieme ai presidenti di regione hanno raccolto le firme, adesso, si sono affiancati quasi tutti i partiti e i movimenti per un esito positivo del referendum. Che prima deve portare il 50% più uno a votare e poi deve ottenere la prevalenza dei “sì” sulla scheda.
I più grandi movimenti antagonisti al governo si sono schierati per il “sì”.
Chiaramente  tutti i “grandi” partiti, abilmente, registrano posizioni di eminenti rappresentanti che indicano il “sì” come altri, dello stesso partito, che indicano il “no” per avere al solito chiacchiere a disposizione nei talk show post referendum e non perdere l’importante vetrina elettorale pre elezioni amministrative. Ma a questo punto si è registrato il colpo di genio del nostro Presidente del consiglio: ha dato indicazioni di andare al mare quella domenica.
Effettivamente dopo l’operazione degli 80 euro che, nutrendo la speranza di milioni di italiani nel cambiamento possibile, fece registrare punte del 40% a favore del PD e resosi conto che quei numeri sono lontana chimera, adesso, tenta di sommare alla reale percentuale di elettori che gli obbediranno, detratta la quota che seguirà i sette presidenti del PD che indicano di votare “sì” del suo partito, anche la quota di quanti, delusi dalla politica, non andranno a votare. E di quanti, grazie alla scelta mirata del giorno delle elezioni lontano dalle amministrative e della scarsa informazione sul quesito, non sono motivati a votare. Quindi, nel suo intento, vedrà illustri rappresentanti della Leopolda schierati nelle varie trasmissioni a decantare numeri superiori al 50% e quindi a decretare l’avanzata del renzismo.
Una sola cosa non ha considerato: che indicare l’astensionismo ha trasformato questo referendum in un plebiscito sul suo operato e sulla conta degli “osservanti renziani” e non credo che il risultato per Palazzo Chigi sarà piacevole.
Carlo Mocera


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