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martedì 26 aprile 2016

Penati è innocente per i reati contestati ?

Per il sistema penale italiano sì. Con delle spiegazioni:
La legge Severino è intervenuta a gamba tesa  spazzando via il cuore dell’indagine sul Sistema Sesto con la conseguente dichiarazione di prescrizione per gli imputati.
Vero è che l’imputato aveva promesso di non avvalersene. Ma chiaramente non l’ha fatto.

Senza la rinuncia dell’imputato si è dovuto prendere atto che troppo tempo era passato per sanzionare la concussione.
Nelle motivazioni i magistrati scrivono che “sistema Sesto” esisteva, ma le prove contro l’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Sesto San Giovanni non erano sufficienti.
Nelle motivazioni sottolineano: “l’insufficienza delle prove raccolte a sostegno dell’ipotesi accusatoria, che, peraltro, riguarderebbe fattispecie delittuose ampiamente prescritte“.
“È, peraltro, doveroso da subito evidenziare – argomentano i giudici – che in questo contesto né Di Caterina né Pasini hanno riferito in dibattimento di avere versato a Filippo Penati “tangenti” per il compimento di atti a loro favorevoli da parte dello stesso o dell’ amministrazione da lui presieduta quale sindaco: Di Caterina in più occasioni ha ribadito di avere solo finanziato la politica “
E la politica a Sesto era prima il PCI e poi il PdS/DS.
I soldi versati, è stato sostenuto da Di Caterina, erano  “prestiti” al suo amico Filippo Penati, che di quel partito era indubbiamente a Sesto San Giovanni l’esponente più illustre.
Questa la verità giudiziaria. Punto.
Poi c’è il corollario dei problemi:
 “Fare Metropoli”. Era un’associazione che raccoglieva soldi dagli imprenditori da dare come contributi al sistema della politica. Non risulta nessuna iniziativa pubblica di tale associazione.
Sulle Aree Falck e Marelli, Penati era accusato di aver preteso tangenti dagli imprenditori per la concessione  della riqualificazione urbana delle due grandi aree industriali.
L’impresa Gavio otteneva una transazione da 18 milioni dalla società Serravalle.  “Amministratore di fatto”  della società era il Penati in quanto Presidente della Provincia.
Il sistema Sesto che ha alimentato la politica è stato provato. I versamenti del Di Caterina pure. Le prove che le due cose fossero legate sono state insufficienti.
Quindi, rispettando la sentenza, Penati non è colpevole. Il sistema politico che si è alimentato di illecito finanziamento, se non di tangenti, invece sì.
Questo è il problema: il danno alla collettività c’è stato e nessuno ha pagato.

Carlo Mocera


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