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sabato 3 dicembre 2016

Se provo a ragionare su un voto.....

Mi hanno chiamato ad esprimere un voto. Occorre pensare bene per navigare nella vita sociale e politica. Eppure l’ascolto dei continui intensi interventi di quanti sostengono il si o il no, suggerendo paure inconsulte e freddezze della logica politica, visioni conservatrici e  cannocchiali del futuro, fa sembrare il navigatore addirittura taroccato!  
Tanto accade, in politica e nella vita, quando si tratta di lasciare il vecchio a cui si è abituati per un nuovo in cui ogni possibile pre-visione sembra buona o cattiva, ed è decisamente facile farsi fuorviare.
D’altro canto l'iter parlamentare della riforma, stante la procedura prevista dall'articolo 138 della Costituzione, dopo che alla doppia lettura tra Camera e Senato non si è ottenuta la maggioranza dei due terzi in Parlamento, prevede il referendum popolare!
Ed allora il cittadino deve pensare al di là della simpatia o della anti-patia sull’attuale governo. Mi chiedo cosa avremmo detto con il governo Berlusconi, o Letta, o Monti, o…. 
Non mi piacciono i no per una riforma perché siano no contro un governo. Non è così che funziona! Ricordo quante volte si è gridato di cambiare. Il no al cambiamento non potrebbe essere una incoerenza? Insomma perché dovrei ritenere che qualcun altro potrebbe fare meglio tutto e subito, dopo 40 anni di ritardi e fermi?
Occorre non lasciarsi prendere dalle solite invettive. Provo a mettere un poco di ordine a modo mio per capire cosa si dice.
http://www.corriere.it/includes2013/images/logo_firma.pngdi Camera
Sento trattare di difesa di democrazia e di condivisione, ma questa democrazia consociativa, spesso definita inciucio, non è un limite molto grave alla individuazione di responsabilità?  Non per nulla abbiamo avuto trasformismi incredibili e governi tecnici. Lo si è sempre detto!
Se una sola Camera legifera, ed in molti paesi è così, perché dovremmo preoccuparci di limitare la democrazia? Se poi diventa più funzionale, pure con i limiti dovuti, prospettare  continui contenziosi tra Camera e il nuovo senato, condensi da parte degli stessi politici proprio un giudizio negativo che esprimono su se stessi! Si vedono pronti ad obiettare continuamente su norme che riguardano i territori invece che operare per facilitare il “buon governo” della cosa pubblica non creando condizioni di ingovernabilità?
Oggi è così nonostante i regolamenti parlamentari? Allora meglio riconoscere le responsabilità da addebitare ad una sola Camera o ai singoli rappresentanti politici!
Che se ne possa individuare con maggiore certezza il comportamento, facilita le scelte: ove non dovesse essere una maggioranza utile agli interessi del cittadino, beh, si può cambiare. Il voto non è soppresso e se il cittadino conserva le sue memorie, a ben poco potrebbe servire ai deputati non sfiduciare il governo per “resistere” sulle proprie poltrone! Ce lo ricorderemmo! 

SENATO.
L’attuale composizione del senato non mi sembra assolutamente condizionante la democrazia. La Francia, come altri paesi, ha una sola camera e non è certo un paese autoritario!
Inoltre ricordo che si è sempre lamentata una grande distanza tra i senatori, gli interessi della politica e i territori. Dunque che il nuovo senato (si potrebbe chiamare anche diversamente) abbia rappresentanti del territorio che sono stati comunque eletti dal cittadino tant’è che presiedono Comuni o Consigli regionali, non è poi così sbagliato. E in quanto ad immunità  mi pare che la modifica dell’art. 68, del 1993, debba valere anche per i nuovi senatori.
Sul “valore” di quanti siederanno nel nuovo consesso occorre rimandare a chi, nel proprio territorio, li ha scelti ma se sono validi in Comuni e regioni, perché non dovrebbero esserlo altrove? Sono stati votati!
Il nuovo Senato, inserendosi nei temi legislativi che riguardano gli interessi dei territori, sia pure con emendamenti non  vincolanti, potrebbe animare il confronto  ed esprimere il senso di “partecipazione” e “condivisione” che oggi non è facile. O non c’è.
Penso, ad esempio, alle differenze che si sono create con le “competenze concorrenti” che hanno consentito diversità tra le regioni nella erogazione dei servizi o nella loro pianificazione, specie per quanto riguarda la sanità.
No, non credo che i cittadini che pagano le tasse debbano avere risposte diverse, ed il nuovo senato potrebbe piuttosto trovare una linea comune per mediare i divari, spesso insostenibili, derivanti dagli statuti speciali. E poi, quali sono oggi le condizioni se, nonostante  un obbligo di legge che è il pareggio del bilancio, il sistema  attuale crea divisioni e disparità?
Certo, chi ama dividere i territori non sarà d’accordo. Ma non si dividono i cittadini!
Trovo che sarà più facile per il cittadino giudicare i comportamenti amministrativi e politici del nuovo consesso ed una democrazia “competitiva” è sempre più responsabilizzante!http://www.corriere.it/includes2013/images/logo_firma.pngdi
nel nuovo consensnel

Una riflessione va fatta pure sulle Province: prima si chiudono con buona condivisione di tutti perché ritenute un doppione ed ora perché si dovrebbe piangere sul fatto che se ne rimarca la soppressione?

Costi
Ho sempre pensato che “ogni ficateddu di musca è sostanza” e se con la soppressione di stipendi, pensioni ed indennità dei senatori si può risparmiare, ben venga! Quante volte lo abbiamo gridato? I sindaci ed i consiglieri regionali che venissero eletti nel nuovo senato  non avrebbero l'attuale indennità da senatori oltre il compenso da sindaco o consigliere. Quindi la forbice del risparmio è tra lo 0,02 e lo 0,06 della spesa pubblica e non mi pare poi così inconsistente.  Sarebbero circa 830 miliardi da potere reinvestire su imprenditorialità ed occupazione.
A mio parere rimane il limite riguardo agli stipendi dei dipendenti dei gruppi parlamentari che per la verità non dovrebbero esserci. Se dovesse occorrere mi piacerebbe che i dipendenti dei gruppi parlamentari, se nece4ssari, fossero individuati per concorso pubblico e non per piacere e fiducia dei singoli!
Continuo a rammaricarmi del fatto che  i politici sentenziano che i risparmi si dovrebbero fare ogni giorno per essere efficaci. Mi dispiace perché, dal momento che quando dovrebbero risparmiare sui loro privilegi e si deve legiferare sui costi non sembra esserci una simile direzione, ci trovo dentro  una certa retorica che mi fa sentire presa in giro!
 
TEMPI
Un aspetto che mi sembra non sottovalutabile è il riconoscere che occorre darsi delle scadenze nel legiferare. Non dimentichiamo che si attendono tempi biblici o anche l’eternità per avere leggi. Che siano sempre più definibili dalla Camera è un valore che non trovo autoritario, piuttosto trovo responsabilizzante!

GOVERNABILITÀ
Trovo che  responsabilizzare chi legifera sia un valore, almeno per evitare che leggi approvate siano poi vanificate da incostituzionalità.
Ed il valore di costituzionalità non è sempre garantito! L’attuale sistema ha atteso molto, troppo tempo per esprimersi, per esempio,  sulla legge elettorale, dando il via ad ogni legittimo sospetto che chi siede attualmete in Parlamento potrebbe non doverci essere. Eppure non c’è stata alcuna dimissione degli attuali parlamentari, la Consulta ha solo congelato i ricorsi sull’incostituzionalità della legge elettorale,  non esprimendosi sulla loro ammissibilità, ed è un bel dire su retroattività o meno!
Anche l’elezione del Presidente della Repubblica è legata alla governabilità. Se in Parlamento non si garantisce una rappresentatività politica di maggioranza finisce che si assiste a diverse sedute solo per arrivare ad abbattere il quorum della maggioranza assoluta. Strategie che di certo non offrono la misura della stabilità.
Ma se responsabilizzare la parte politica di maggioranza, per competere, serve a dire al cittadino chi fa che cosa, perché dovrei preoccuparmi se, al settimo scrutinio che segue il disaccordo sul candidato,  può essere la maggioranza a dettare la scelta?
Ma fino ad ora si è assistito al massimo accordo?

Ecco, credo di avere toccato i punti salienti ma fino a domani c’è ancora tempo per confrontarmi. Quello che voglio è decidere senza acrimonie! 
Tu che ne pensi?

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