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mercoledì 13 luglio 2016

Di chi è la colpa della politica siciliana?



Certo, presi dalle velocità con le quali inseguiamo le tappe forzate della vita siamo portati a rimuovere la memoria del nome votato, ma forse non farebbe molta differenza pur se, ammettendolo, dovremmo dire addio ai sensi di colpa che ci fanno porgere la spalla al politico. 
Eppure, che c'entriamo? 
Il nostro presidente regionale ha un curriculum di tutta sinistra. 
Collaborazioni con l'Unità, il Manifesto,  Liberazione,  militanza nel Partito Comunista Italiano, poi con Rifondazione Comunista é assessore alla cultura del comune di Gela dal 1996 al 1998, con la Federazione dei Verdi nel 1998 è consigliere comunale e consulente dell'assessore regionale ai beni culturali, con il Partito dei Comunisti Italiani e l’alleanza di centrosinistra,
diventa sindaco di Gela nel 2013 e nel 2007, nel 2008 passa al Partito Democratico e nel 2009 è eletto al Parlamento europeo con 150.091, dove nel 2012 diviene vicepresidente della Commissione speciale antimafia (Crim) dell'Unione europea. Sempre nel 2012, Pd, l'UdC, l'Api e il Psi è eletto Presidente della Regione Siciliana con il 30,48% dei voti, 617.073 voti su 4.426.754 aventi diritto, con una affluenza del 47,42%. Trasforma la sua lista in partito autonomo dal PD che viene ribattezzato Il Megafono.
Ricca esperienza di militanza politica a sinistra,  dunque, ed allora? 
Aveva anche detto che subito erano spendibili 6 miliardi di fondi europei per le aree di Termini Imerese, per le imprese operanti nelle aree devastate da calamità naturali, per misure a favore delle fasce deboli, del precariato, della diversa abilità, per i collegamenti nord-sud, per sviluppare 17 zone franche urbane, per il patto dei sindaci. Erano già pronti i progetti esecutivi.
Ma poi che è successo?
Le sue giunte si sono animate, chi arrivava e chi usciva, tra dimissioni e revoche, rimpasti parziali, accordi e spinte di maggioranze e minoranze, mozioni di sfiducia l’ultima delle quali, credo ultima, del 2014 venne votata a favore da Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Partito dei Siciliani-MPA, Grande Sud-PID-Cantiere Popolare, Lista Musumeci, e contro da Partito Democratico, Unione di Centro, Articolo 4, Democratici e Riformisti per la Sicilia, Sicilia Democratica, Il Megafono-Lista Crocetta.
Si accendevano ad intermittenza le trattative per mantenere il governo. 
Poi uno si chiede: ma quale governo e per quale programma? 
Viene calcolato che al novembre 2015 gli assessori che si sono succeduti al governo regionale sono stati 55, in media uno ogni 19 giorni. E gli assessori dipendono dalle indicazioni dei partiti!
Ora siamo nel 2016.
Qualcuno mi dice che colpa abbiamo?

I dati sono tratti dal web

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