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venerdì 15 luglio 2016

Morti, ancora! Il nostro quotidiano è compromesso.


Che importa se il camion è trivellato di colpi, quel camion tragicamente bianco ha già attraversato la storia di tante famiglie. Lo ha fatto con determinazione, in una corsa di due chilometri, a zig zag, a velocità sostenuta pur di colpire di più, più gravemente, pur di compiere un atto eclatante. 
E se non fosse bastato ecco gli spari, l’accanimento ed altre armi in quell’involucro di lamiera. Per chi? Per che cosa?
Un grosso e lungo camion frigorifero, ironia!, che attraversa la  famosa Promenade des Anglais, l’elegante passeggiata simbolo a Nizza ed in Europa, finanziata nel 1821 dal re Lewis Way dove gli inglesi amavano trascorrere le loro vacanze, fin dalla metà del 1700. 
La Chemin de promenade, conosciuta in dialetto nizzardo come Camin deis Anglès, oggi è un cammino di morte e l’hotel Négresco è ricovero per i feriti, per quanti si sono trovati lì, su quel lungomare, in una sera che forse era anche festiva in ricordo della presa di bastiglia ma che per i più era un momento di compagnia con amici, con i propri bambini ai quali mostrare la meraviglia dei fuochi d’artificio, la magia di un cielo che sarebbe stato l’ultimo per ottanta persone. Forse anche di più data la gravità di molti feriti tra cui sembrano esserci trenta bambini.
   Adesso è emergenza,  è solidarietà espressa ad una nazione, adesso è ancora paura per le proprie strade ed il ministro Alfano rassicura di avere  disposto il rafforzamento delle misure di sicurezza.
Ma non esistono misure di sicurezza esaurienti. 
Si è già potuto constatare e tornano, sui giornali che leggo, le memorie di appelli  nel mondo del portavoce dell'Isis Adnani: "Spaccategli la testa con una pietra, squartateli con un coltello, o corretegli sopra con la vostra auto" ricorda un tweet del Site, il sito americano di monitoraggio delle attività jihadiste sul web. Sempre il Site riferisce che in uno dei numeri di Inspire, rivista del jihadismo, al Qaida suggerì di usare i camion come delle falciatrici, "non per tagliare l'erba ma per falciare i nemici di Allah".
    Si, il nostro quotidiano è rubato. Noi, gente comune siamo indifendibili dalle violenze ma continuiamo a parlare di pace, quella eterna!
Questa volta l’autore dell’attentato è un franco tunisino, di 31 anni, uno che a Nizza aveva la sua residenza. Jihadista?
Rimangono la gente stritolata, le teste insanguinate, le membra staccate del racconto di un testimone oculare riportato da l'Express.
Rimane soprattutto il silenzio delle coscienze, il sospetto di festeggiamenti da parte dell’Isis che tuttavia non ha rivendicato ancora il massacro.

Rimane una grave, pesante debolezza della politica internazionale e la nostra profonda, inesauribile  amarezza.  

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