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lunedì 16 maggio 2016

Cartavelina resistente. di Ettore Zanca

Saper dire di no, è un’arte. Opporsi ad un nemico o a una persona con potere, è il sintomo di maggiore coraggio. A volte è solo coscienza ed atteggiamento. L’arte del non piegarsi e c’è una schiena che o si spezza o vince.
Anche se si è più piccoli.
Nel 1938, la Germania aggiunse al suo carniere di invasioni l’Austria. L’annessione prevedeva che anche le squadre di calcio nazionali diventassero una sola.
Austria e Germania avrebbero giocato come un’unica squadra. Nella nazionale austriaca, c’era però un piccolo grande giocatore che questa cosa proprio non la digeriva.
Si chiamava Mathias Sindelar, ma per tutti aveva un nomignolo che la diceva lunga sulla sua prestanza fisica. Cartavelina.
La Germania fece un’ultima partita contro l’Austria prima dell’unione. Sindelar fece ammattire i giocatori tedeschi con numeri d’alta scuola, segnando anche il gol della vittoria.
Alla fine della partita, insieme ad un altro giocatore, Sesta, fu l’unico che si rifiutò di salutare i gerarchi nazisti in tribuna.
Il commissario tecnico della Germania/Austria, lo pregò più volte di giocare per loro, Ma Sindelar pur rispettando il tecnico, che era un brav’uomo, disse che non avrebbe mai giocato per una nazionale che li aveva invasi.
Divenne antinazista per istinto e indole. Goebbels, uno dei più potenti membri del Reich lo minacciò apertamente, dicendo: “I viennesi hanno un loro idolo, il grande calciatore Sindelar. Vogliamo credere, anzi siamo sicuri, che Sindelar sarà sempre degno di questa stima anche negli impegni futuri”.
Insomma gliela giurarono.
Sindelar si mise anche a finanziare gli operai austriaci che fondarono movimenti antinazisti.
Rifiutò ripetutamente la convocazione e la Gestapo lo interrogò più volte.
Quando assistette alla partita dell’Italia a Parigi, la finale dei mondiali del 1938, il pubblico vedendolo allo stadio intonò la marsigliese in suo onore.
Morì in circostanze misteriose a casa propria, insieme alla compagna. La spiegazione ufficiale fu intossicazione da monossido di carbonio. Molti pensarono ad un omicidio ben congegnato
Ma il piccolo grande Sindelar ai suoi funerali ebbe quarantamila persone e la sensazione che il tutto non sarebbe finito lì.
Perchè la Cartavelina, pur delicata, è molto resistente, in alcuni casi. Molto molto incline alla resistenza.
Ettore Zanca

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