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martedì 10 maggio 2016

Ragioniamo sulla sanità...di Maria Frisella

Tu hai la tessera del SSN? 
E' la storia della salute assistita, ma se anche la possiedi, cosa cambia? Mi preoccupa l'equità!
Quando il Servizio Sanitario Nazionale nacque, collegato ad Enti per categorie di lavoratori che, iscritti con le loro famiglie, ricevevano l’assistenza sanitaria finanziata dai loro soldi e da quelli dei datori di lavoro, la mutua era riconosciuta non al cittadino in senso lato ma al cittadino lavoratore.
Non è che le cose andassero bene nè sono migliorate in seguito, quando nel 1958 Fanfani istituì il Ministero della sanità, prima la materia era del ministero dell’ interno, nel 1968 gli ospedali diventarono Enti pubblicinel 1974 l’assistenza ospedaliera fu affidata alle regioni, nel 1978 fu istituito il "Servizio sanitario nazionale".
nel 1998 la legge 281 trasformato il diritto alla salute in bene necessario all’equità.
Da diritto a concessione? 


Non solo. Le USL Unità Sanitarie Locali, diventano Asl, aziende dunque sorrette dagli schemi propri di aziende private, con calcoli su costi e risultati senza perdere di vista i risparmi.
Tu dirai: “adesso so a chi mi devo rivolgere!” Si, vai ad uno degli sportelli e capisci meglio.
Il Servizio sanitario nazionale si divide in più enti ed organi:
il Ministero della salute, che coordina solo il piano nazionale, ferme restando le competenze costituzionalmente garantite delle Regioni,
il CSS, Consiglio superiore di sanità,
l'ISS, Istituto Superiore di Sanità,
l’ISPESL, Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dal 2013 nell' INAIL,
l’ Age.na.s. Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali,
gli IRCCS, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico,
gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali,
l’ AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco,
i "servizi sanitari regionali":
• Servizio sanitario della Toscana
• Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna
• Servizio sanitario del Lazio
• Servizio sanitario della Calabria
• Servizio sanitario del Veneto
• Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia
• Servizio sanitario della Sicilia
• delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano
con ancora
• le aziende sanitarie locali (ASL)
• le aziende ospedaliere (AO).
Non ti confondere pensando che non sono solo medici ma uffici. In fondo ci sono dentro i nostri ticket e le nostre rinunce alle gratuità tickettate.
Eppure il fondo sanitario nazionale è finanziato da:
• entrate proprie convenzionali e ricavi delle aziende sanitarie
• compartecipazione da parte delle regioni a statuto speciale
• IRAP, Imposta regionale sulle attività produttive
• IRPEF, Imposta sul reddito delle persone fisiche
Leggo su internet che il 97% delle risorse, di cui
• 5% va alla prevenzione verso la collettività ed il singolo
• 45% va all'assistenza ospedaliera
• 50% va ai distretti presenti sul territorio
viene dedicato ai Livelli Essenziali di Assistenza, i LEA ….da garantire ad ogni cittadino, gratuitamente o compartecipando le risorse recuperate dai proventi fiscali. E qui mi perdo anche perchè i fondi per i LEA vengono ulteriormente ripartiti tra le Regioni e le Province autonome, in quote capitarie “pesate” sulla base di età, sesso, tassi di mortalità, indicatori territoriali epidemiologici, livello di assistenza dei cittadini residenti.
A tali fondi si devono aggiungere quelli che vengono dedicati ai livelli assistenziali, superiori a quelli previsti dal Piano sanitario nazionale, per cui ogni Regione deve investire proprie risorse anche per eventuali disavanzi sanitari di gestione delle aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere.



Bene, e nel 2016? La tabella riportata e la relazione tecnica si leggono sul sito del ministero. Interessante lettura dei commi. Alcuni molto preoccupanti. Si istituisce perfino una ulteriore Commissione per l’aggiornamento dei Lea con la spesa di 1milione di euro. Ma non dovrebbe essere un report degli uffici dirigenziali?
Non ho trovato quanto si incassa con i ticket che rappresentano la compartecipazione dei cittadini italiani alla spesa sanitaria nazionale. Nel 2014 la somma era di 4.4 miliardi di euro, ma dovrebbero aumentare di altri due miliardi e forse di più date le cancellazioni di alcuni esami diagnostici inappropriati anche se il vecchio caro articolo 32 della Costituzione si legge ancora immutato.
Sono modificate le condizioni dello Stato Sociale!
Una rapida supposizione: la fiscalità generale è probabilmente assorbita da tutt’altro se perfino con i ticket non si garantiscono le assistenze sanitarie?
Quando ho letto che il ministro della Sanità affermava inappropriati alcuni esami diagnostici, mi sono chiesta con quali criteri selezionasse il proprio e l’improprio di quel diritto fondamentale dell'individuo ed è interesse della collettività, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.
Poiché viviamo di irrealtà, succede che nel 2014 una classifica elaborata da Bloomberg poneva la sanità italiana al terzo posto nel mondo per efficienza della spesa. Efficienza di spesa che significa?
Se si risparmia su tutto, rimandando il cittadino alle cure a pagamento, eccome se le spese sono contenute ed efficienti, poi vai al pronto soccorso e te ne rendi conto, prenoti un esame urgente e aspetti mesi, magari muori prima e si risparmia.
Ma chi ha detto che dobbiamo essere felici perché migliora la salute?


Maria Frisella

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