Ovvero
come i media costruiscono verità fasulle e distruggono carriere consolidate.
Quando Camilla Cederna sulle colonne dell’Espresso fece oggetto di una campagna scandalistica il Presidente della Repubblica Giovanni Leone ne ottenne le dimissioni e creò il prototipo della macchina del fango.
Quando un
gruppo di pressione utilizzando carta stampata, TV e social si coordina per diffondere
notizie verosimili miste a notizie vere creando attorno ad una persona opacità
e, in generale, un clima di astio popolare con l’intento di infamarne l’immagine
e comunque condizionarne le scelte, siamo di fronte a quella che ormai viene
definita: la macchina del fango.
Ormai da
decenni assistiamo al diffondersi di notizie che, sottratte in maniera subdola
dalle cancellerie dei tribunali, vengono diffuse ad arte per colpire candidati
a prossime elezioni o comunque soggetti che assurgono alla cronaca per prossimi
incarichi o che nel loro incarico si sono rivelati pericolosi per chi detiene
il potere e lo esercita con disinvoltura.
Credo che
tutti abbiamo decine di esempi sotto gli occhi e, quindi, abbiamo dimestichezza
con il metodo. Famoso fu quello definito il metodo Boffo che dopo aver scritto alcuni editoriali contro Silvio
Berlusconi, fu accusato su un quotidiano di essere
oggetto di una presunta informativa della polizia in cui era indicato come
"noto omosessuale", per una
querela di una signora di Terni che avrebbe ricevuto telefonate sconce e
offensive e intimidazioni, perché lasciasse il marito che aveva una relazione
con Boffo. Il fatto fu poi smentito anche dal gip di Terni
ma gli costò la direzione di Avvenire e sei mesi di sospensione dall’albo dei
giornalisti. Ultimo in ordine di tempo è il caso di Pino Maniaci noto
giornalista antimafia che in questi giorni è messo alla gogna per essere autore
di un “estorsione” di 466 euro. il caso è ancora aperto ma c’è chi sostiene che
sia il frutto delle sue attenzioni sul caso del giudice Silvana Saguto che ha
fatto scoprire un verminaio attorno alla
gestione dei beni confiscati a mafiosi o presunti tali.
Ma da
qualche anno stiamo assistendo alla nascita della macchina della verità
inventata. Mark Twain sosteneva che : “ Una bugia fa in tempo a viaggiare
per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe”
aforisma che rende bene il metodo. Allora
decine di sostenitori di una parte politica per magnificarne l’azione tendono a
ripetere, ossessivamente, che la tal cosa produrrà tali effetti. Il tutto,
ovviamente, basato sul nulla ma l’azione pervicace della bugia entra nelle
conversazioni e diventa un mantra per dare forza e argomenti ai sostenitori. Un
esempio è la tesi, gustosissima, trasformata in slide e vignette che se il PD
ha migliaia di amministratori su tutta la penisola, allora gli indagati e/o
arrestati o comunque oggetto di azione dei magistrati saranno, alla fin fine un
2/3%. Mentre gli amministratori del M5S essendo in pochissimi comuni risultano
essere il 15/20% sul totale. Per cui se ne trae che sono più delinquenti gli
amministratori del movimento. Ora il meccanismo è semplice: il 2/3% di migliaia
dà centinaia di esponenti della
malapolitica mentre il 15/20% di un centinaio dà per risultato una quindicina
di soggetti.
Ora se
consideriamo che dentro questi numeri abbiamo uno che in palestra risulta avere
sottratto cento euro dal portafoglio di un altro cliente ed un altro che pur
di salvare dei precari in una municipalizzata si è reso oggetto di un avviso di
garanzia, viene facile notare come agisce la macchina della verità inventata:
creare il sillogismo per cui tutti gli
amministratori sono ladri e percentualmente vengono beccati. No, il PD è pieno di gente
onesta che spende parte della propria vita per i suoi ideali.
Altro caso
è la recente calata del Presidente del Consiglio al Sud. E’ sceso per evidenti
ragioni di visibilità politica in occasione delle prossime amministrative e si
è inventato il patto per il Sud. Una sorta di impegno morale a spendere le
somme che da anni giacciono nei cassetti del ministero dello sviluppo economico
e, complici alcuni sindaci, si è fatto fotografare mentre sigla il documento.
Inutile ricordare che il maestro Berlusconi inventò la formula a Porta a Porta
ospite di Vespa, dove siglò il patto con gli italiani. Tutti sappiamo che fine
fece e tutti sappiamo che fine faranno i novelli patti.
Ma chiudo
con una chicca: dovendo tagliare qualche nastro nella sua discesa la Sud e non
avendo nulla, assolutamente nulla da inaugurare allora il genio italico ha
inventato l’inaugurazione dell’A19 Palermo- Catania. Si trattava del ripristino
della circolazione in un tratto di poche centinaia di metri della autostrada
inaugurata negli anni ’70 che ha visto il crollo di un pilone, in una delle due
corsie, a causa dell’abbandono in cui versano tutte le strade siciliane. Di necessità
virtù direte voi? No classico esempio della macchina delle verità inventate
come quello del togliere i diritti elementari ad una classe lavoratrice per
diminuire il numero dei disoccupati con il risultato che sono diminuite solo le
tutele dei lavoratori.
E per fare
passare il referendum sulle modifiche alla costituzione i migliori frottolisti
del marketing politico sono all’opera: vuoi vedere che se votiamo si la mattina
la brioche sarà più buona? Per quelli che se la possono permettere.
Carlo
Mocera
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