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venerdì 6 maggio 2016

La macchina del fango e la macchina della verità inventata.

Ovvero come i media costruiscono verità fasulle e distruggono carriere consolidate.


Quando Camilla Cederna sulle colonne dell’Espresso fece oggetto di una campagna scandalistica il Presidente della Repubblica Giovanni Leone ne ottenne le dimissioni e creò il prototipo della macchina del fango.
Quando un gruppo di pressione utilizzando carta stampata, TV e social si coordina per diffondere notizie verosimili miste a notizie vere creando attorno ad una persona opacità e, in generale, un clima di astio popolare con l’intento di infamarne l’immagine e comunque condizionarne le scelte, siamo di fronte a quella che ormai viene definita: la macchina del fango.
Ormai da decenni assistiamo al diffondersi di notizie che, sottratte in maniera subdola dalle cancellerie dei tribunali, vengono diffuse ad arte per colpire candidati a prossime elezioni o comunque soggetti che assurgono alla cronaca per prossimi incarichi o che nel loro incarico si sono rivelati pericolosi per chi detiene il potere e lo esercita con disinvoltura.
Credo che tutti abbiamo decine di esempi sotto gli occhi e, quindi, abbiamo dimestichezza con il metodo. Famoso fu quello definito il metodo Boffo che dopo aver scritto alcuni editoriali contro Silvio Berlusconi, fu accusato su un quotidiano di essere oggetto di una presunta informativa della polizia in cui era indicato come "noto omosessuale", per una  querela di una signora di Terni che avrebbe ricevuto telefonate sconce e offensive e intimidazioni, perché lasciasse il marito che aveva una relazione con Boffo. Il fatto fu poi smentito anche dal gip di Terni ma gli costò la direzione di Avvenire e sei mesi di sospensione dall’albo dei giornalisti. Ultimo in ordine di tempo è il caso di Pino Maniaci noto giornalista antimafia che in questi giorni è messo alla gogna per essere autore di un “estorsione” di 466 euro. il caso è ancora aperto ma c’è chi sostiene che sia il frutto delle sue attenzioni sul caso del giudice Silvana Saguto che ha fatto scoprire un  verminaio attorno alla gestione dei beni confiscati a mafiosi o presunti tali.
Ma da qualche anno stiamo assistendo alla nascita della macchina della verità inventata. Mark Twain sosteneva che : “ Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe” aforisma che rende bene il metodo.  Allora decine di sostenitori di una parte politica per magnificarne l’azione tendono a ripetere, ossessivamente, che la tal cosa produrrà tali effetti. Il tutto, ovviamente, basato sul nulla ma l’azione pervicace della bugia entra nelle conversazioni e diventa un mantra per dare forza e argomenti ai sostenitori. Un esempio è la tesi, gustosissima, trasformata in slide e vignette che se il PD ha migliaia di amministratori su tutta la penisola, allora gli indagati e/o arrestati o comunque oggetto di azione dei magistrati saranno, alla fin fine un 2/3%. Mentre gli amministratori del M5S essendo in pochissimi comuni risultano essere il 15/20% sul totale. Per cui se ne trae che sono più delinquenti gli amministratori del movimento. Ora il meccanismo è semplice: il 2/3% di migliaia dà  centinaia di esponenti della malapolitica mentre il 15/20% di un centinaio dà per risultato una quindicina di soggetti.
Ora se consideriamo che dentro questi numeri abbiamo uno che in palestra risulta avere sottratto cento euro dal portafoglio di un altro cliente ed un altro che pur di salvare dei precari in una municipalizzata si è reso oggetto di un avviso di garanzia, viene facile notare come agisce la macchina della verità inventata: creare il sillogismo per cui  tutti gli amministratori sono ladri e percentualmente  vengono beccati. No, il PD è pieno di gente onesta che spende parte della propria vita per i suoi ideali.
Altro caso è la recente calata del Presidente del Consiglio al Sud. E’ sceso per evidenti ragioni di visibilità politica in occasione delle prossime amministrative e si è inventato il patto per il Sud. Una sorta di impegno morale a spendere le somme che da anni giacciono nei cassetti del ministero dello sviluppo economico e, complici alcuni sindaci, si è fatto fotografare mentre sigla il documento. Inutile ricordare che il maestro Berlusconi inventò la formula a Porta a Porta ospite di Vespa, dove siglò il patto con gli italiani. Tutti sappiamo che fine fece e tutti sappiamo che fine faranno i novelli patti.
Ma chiudo con una chicca: dovendo tagliare qualche nastro nella sua discesa la Sud e non avendo nulla, assolutamente nulla da inaugurare allora il genio italico ha inventato l’inaugurazione dell’A19 Palermo- Catania. Si trattava del ripristino della circolazione in un tratto di poche centinaia di metri della autostrada inaugurata negli anni ’70 che ha visto il crollo di un pilone, in una delle due corsie, a causa dell’abbandono in cui versano tutte le strade siciliane. Di necessità virtù direte voi? No classico esempio della macchina delle verità inventate come quello del togliere i diritti elementari ad una classe lavoratrice per diminuire il numero dei disoccupati con il risultato che sono diminuite solo le tutele dei lavoratori.
E per fare passare il referendum sulle modifiche alla costituzione i migliori frottolisti del marketing politico sono all’opera: vuoi vedere che se votiamo si la mattina la brioche sarà più buona? Per quelli che se la possono permettere.


Carlo Mocera

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