FREEDOM of information act è il decreto
che, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 maggio, sarà
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale perché le Pubbliche Amministrazioni si
adeguino. Si calcola verso dicembre.
Ci interessa?
Beh…nasce dal ministero della
semplificazione e della P.A. ed è indirizzato alla trasparenza
pubblica per il controllo su sprechi e corruzioni.
E’ la pila che dovrebbe servire a...
vedere meglio pur se già esiste in quella parte che chiamano coscienza.
vedere meglio pur se già esiste in quella parte che chiamano coscienza.
Con il
FOIA le amministrazioni saranno obbligate a comunicare ai cittadini le
informazioni richieste, qualunque informazione su comportamenti da
verificare, salvo le solite eccezioni a tutela di interessi pubblici o
privati secondo quanto le Commissioni parlamentari hanno concordato.
Già qualcosa mi
impensierisce ma davvero, mi chiedo se un qualunque cittadino potrà ricevere
qualunque informazione senza bisogno di spiegare perché, ed anche quando
l’Amministrazione resiste. Certo sono previste anche le sanzioni per i
dirigenti responsabili di….coperture, perché c’è sempre la possibilità di casi
di sprechi da non rilevare.
Per questo, il
nodo si scioglierà se le linee guida Anac, l’Autorità Nazionale AntiCorruzione, riusciranno
a regolamentare il foia. Un dubbio sorge quando si legge che è saltato qualche obbligo di
pubblicazione dei dati, come previsto dalla legge 33/2013, e si richiede di
citare le banche dati piuttosto che singoli dati, particolare che potrebbe non
renderne agevole ad ogni cittadino la comprensione. Dunque leggeremo le
linee applicative per saperne di più.
Intanto, in linea generale, tu puoi
confortarti perché, da quel che sembra:
-
ti ricordi il silenzio-diniego-assenso dopo il quale eri ancora confuso sul
da farsi? Ecco, ora le Pubbliche amministrazioni devono sempre motivare
l’eventuale no alle tue richieste;
-
lo devono fare gratuitamente per te, a meno che non stai chiedendo chili di
fotocopie; se qualcuno resiste, e c’è la possibilità, puoi fare ricorso
stragiudiziale, richiedendo al responsabile della trasparenza di esaminare di
nuovo la tua richiesta, evitando così di dovere ricorrere per forza al TAR;
-
ti ricordi che ti rispondevano che la richiesta non era esaustiva se non
eri assolutamente preciso nell’identificare i documenti? Adesso non sei
obbligato a chiarire esattamente i documenti oggetto dell’istanza di accesso.
-
Il decreto suggerisce due osservazioni.
Di certo la prima è che il cittadino può controllare il comportamento della
P.A. Qualcuno la chiama “partecipazione”. Forse è così
e non sarebbe sbagliato se funzionasse.
Però questo indirizza ad una formazione
sul diritto amministrativo non facile. Faremo rete, o quella azione
comune conosciuta come class action, o gruppi on line. Insomma, qui si
giocheranno le nostre capacità solidali, pure se continuo a non
condividere il principio in base al quale una amministrazione pubblica, quindi
al servizio della comunità, quindi formata da cittadini lavoratori, dovrebbe
prendere in giro altri cittadini di quella stessa pubblica comunità che è la
società italiana, dovunque abiti.
Si tratta sempre di coscienza civile e
di onestà.
L’altra osservazione riporta alla
necessità di essere digitalizzati. Se
si può fare tutto on line, perché fare file dietro ad appuntamenti negli uffici
pubblici?
Da un report di recente pubblicazione, siamo al 25° posto, su 28 paesi
europei, per competenze e potenzialità digitali, insomma siamo in ritardo
nell’economia digitale.
Ma questo è altro argomento!
Maria Frisella
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