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lunedì 30 maggio 2016

Disonorevoli rende l'idea di chi al Parlamento cura i propri interessi?

Quando il 17 ottobre 1931 si riuscì a portare in tribunale il gangster 
Al Capone, egli esordì con la frase celeberrima  << Io sono un delinquente onesto. Non ho mai fatto politica>> per protestare la sua sorpresa nell’essere processato.
Oggi tutti i politici raggiunti da avvisi e condanne protestano << Io sono un onorevole, non un delinquente>>
E’ proprio in queste parole che si racchiude l’animus del cittadino rispetto a chi fa politica. Ma come nasce l’appellativo “ Onorevole” rivolto ai parlamentari?

Il deputato Tola, l’11 maggio 1948, nel suo intervento alla Camera subalpina, inviò una lettera ai colleghi che cominciava con “ Onorevoli Deputati”. Da allora divenne prassi l’utilizzo dell’appellativo che si trasformò, di fatto, in titolo onorifico. E per tanti anni pose una linea di demarcazione tra i cittadini e chi veniva investito del ruolo, onorevole, di legislatore. 

Ai tempi nostri con l’inflazione di parlamentari corrotti e spocchiosi nonostante siano raggiunti non da ombre di sospetti, ma da avvisi di garanzia, risulta anacronistico e beffardo l’utilizzo di tale titolo. Tanto che già nel 2002 a firma di sei senatori:  Antonio Serena (An), primo firmatario; Luigi D'Agrò (Udc), Lorenzo Diana (Ds), Giuliano Pisapia (Prc), Luigi Ramponi (An) e Francesco Zama (FI)) venne depositato un primo disegno di legge che prendeva atto della necessità di abolire tale titolo e lo faceva in modo trasversale dimostrando che tutti i partiti erano coscienti della misura raggiunta.
Ancora nel 2015 a firma dei deputati: CIPRINI, COMINARDI, TRIPIEDI, LOMBARDI, DALL’OSSO, CHIMIENTI  venne presentato un D.D.L dal titolo “Abolizione del titolo di  onorevole ”.
Entrambi i disegni di legge prevedevano una multa per l’utilizzo di tale titolo.

Fece sorridere l’ex deputata  dell’Ulivo Marlina Intrieri che rifiutò i documenti che il funzionario della Prefettura di Crotone le aveva inviato per autorizzarla a visitare il Centro accoglienza e richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto con la motivazione che sulla lettera ufficiale le veniva attribuito soltanto il titolo accademico di "dottoressa" e non quello di "onorevole". E siccome era stata deputata dal 2006 al 2008 durante il governo Prodi lamentò la dimenticanza del riconoscimento. Un po come quei cavalieri ormai in disarmo e incapaci di stare a cavallo che protestavano perché lo scudiero, adesso pari per status sociale, non usava il Voi riferendosi a loro.

Noi non sappiamo che fine faranno i ddl presentati alla Camera e al Senato ma, se potessimo, presenteremmo un ddl che fissasse in disonorevole l’appellativo da usare per chi ha utilizzato il parlamento e le istituzioni, ove vige l’uso del titolo, per ottenere vantaggi economici per se o per propri sodali.

Non passa giorno che uno di tali malandrini non conquisti i titoli dei giornali. E non è un problema di destra o sinistra, è un problema di responsabilità di maneggio di risorse pubbliche. Pochi resistono alla tentazione di distrarre fondi ad uso personale o ricavare vantaggi dalla posizione occupata. E chi lo fa viene isolato. Chi invece cede allo sport nazionale riceve aiuto dall'aula quando viene chiamata a esprimersi per l'autorizzazione all'arresto. Quando questo non è possibile in prima battuta, lo riceve con leggi adeguate all'alleggerimento della posizione processuale se non alla cancellazione del reato. E' successo tante volte che chiamare tali sodali "Disonorevoli" sarebbe il minimo.

Ma le leggi le fanno loro...

Carlo Mocera


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