Mi
sono spesso domandato: perché questa avversione contro gli omosessuali ?
E
più in generale verso qualunque minoranza? Talvolta l’ho riscontrata anche tra
gli stessi omosessuali.
Credo di avere trovato al riguardo delle analogie con
la misoginia. (Atteggiamento d'odio o avversione nei confronti delle donne)
La legge sulle Unioni Civili, sulle coppie di fatto e omosessuali,
è stata approvato l'11/05/2016 dalla Camera, con 372 VOTI A FAVORE, 51 CONTRARI
E 99 ASTENUTI. Quindi una maggioranza rilevante nonostante, taluni, vogliano
sminuirne la trasversalità.
Da profano credo che di fronte ad un mondo che ci crea disagio
psicologico e, forse, anche sessuale invece di accettarlo, analizzarlo e
ragionarci o parlarne ad esempio con uno studioso della psiche, si ha spesso una
sorta di incarnata avversità, tanto a volte primordiale quanto irrazionale.
Forse
ci irrita quella esibizione di libertà del mondo Lgbt (Sigla utilizzata
come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche,Gay,Bisessuali
e Transgender ).
Quella
capacità di mostrarsi e di volerlo fare
senza lacciuoli culturali e paturnie esistenziali. Mentre
di contro, per motivi familiari, di ruolo, ma anche personali, ambientali, tribali,
tradizionali, ecc. siamo in molti ad essere come prigionieri di tramandate concezioni
trasmesseci implicitamente durante l’infanzia e l’adolescenza, attraverso canoni
culturali, tanto che non riusciamo, oppure non possiamo, manifestare apertamente
come vorrebbe la nostra profonda interiorità.
Di
conseguenza, in modo quasi compulsivo vogliamo impedirlo agli altri poiché ci sentiamo
reconditamente frustrati in quanto siamo come esclusi dalla competizione dell’amare
libero e liberatorio.
E d’altronde poi tantissimi vanno, è risaputo, in
"vacanza" all'estero per vivere la propria sessualità al riparo della
scusa del turismo. Chi in cerca di ninfe, chi di bronzi e chi di efebi o machi
in tutte le loro declinazioni: maschi, femmine, omosessuali, bisessuali, ecc. Quando,
ed è ancora peggio, alcuni non sviluppano un nucleo psicotico quasi ossessivo, violento
e persino omicida nei confronti degli altri.
Si riscontra persino
l’auto repressione per rifuggire dalle cosiddette tentazioni. In passato e fino
al secolo scorso, ma anche oggi, c’era gente che si fustigava a sangue, o si
auto mutilava per non cadere in tentazioni che viveva come non naturali. E, in
alcune sette, li chiamavano persino “santi”, “maestri”. Si tentava, insomma, di rimuovere la sofferenza intima, incarcerando, torturando
e mandando i cosiddetti “diversi” a
morte sui roghi, oppure buttandoli da qualche dirupo o palazzo (come tutt’oggi
vediamo in paesi di cultura islamica estremista).
Tutto questo con la giustificazione di purificare loro l’anima.
Trasformando,
nel tempo, in mostri individuali e collettivi il risultato delle
nostre paure.
Ci sono state com’è noto e lo si riscontra in talune
parti del mondo tutt’ora, violente persecuzioni contro gli omosessuali,
soprattutto in nazioni in cui Stato, ideologie oppure religioni, si
identificano. Accadde sotto lo stalinismo
e tutt’ora prosegue, nelle stesse aree, seppure sotto diversa matrice politica. Crudele
è stato il periodo nazista che istituì i ‘’forni’’ crematori in cui finirono anche
tanti omosessuali. E' paradossale scoprire, proprio su Hitler, che vi erano
tante illazioni sulla sua omosessualità. Così insinuavano le “male lingue” già
all’epoca del suo primo viaggio in Italia, quando ancora non era il Fuhrer.
Assistiamo ancora oggi in Nazioni di tutto il mondo all’incarceramento, tortura
ed esecuzione di persone, per il solo motivo di essere omosessuali.
Da mero cittadino mi appare chiaro che quando per altri camuffati interessi (siano
essi politici, istituzionali, giudiziari, militari, professionali, religiosi,
affaristici, di propaganda, insomma di gestione del potere),
si inizia a volere “inquadrare’’ anche la sfera intima e profonda dell’
interiorità individuale e collettiva ecco, quello è il momento più inquietante.
E non solo per la persona o il gruppo di individui che
comincia ad immaginare di avere tale psicopatico, muscolare, mafioso, forzoso o
divino diritto-potere, ma ancor di più per gli altri che diventano in virtù di leggi, sentenze o regolamentazioni l’obiettivo di tale restrizione e brutalità.
E mi pare anche evidente che quando si comincia ad
innescare un tale terrificante fondamentalismo, pure forzoso, insieme ad un
conseguente automatismo dominante, nessuno ancora oggi (che io sappia) può prevederne
i tragici effetti collaterali, in quanto non si è ancora riusciti a sapere fino
a quanto può ‘’delirare’’ nel tempo l’atavica parte bestiale del nostro potente
cervello.
Forse dovremmo, quanto meno nelle nostre Nazioni
occidentali, provare tutti a
parlarci senza isterismi, ideologie, integralismi, eccessi di identità ed
appartenenza, megalomania, supponenza e discriminazioni, aggiungendo, tutti, una buona dose di sobrietà,
tolleranza e ragionevolezza umana, con l’unico etico intento di raggiungere
fini ed interessi comuni.
Almeno provarci. Poiché nessuno su questa Terra è un
inviato o un unto del “Creatore”. Salvo non mistificare o peggio vaneggiare.
Siamo, come ci dice la paleoantropologia moderna, tutti e solo dei recentissimi,
quanto incredibili e oltremodo intelligenti primati, tanto naturalmente mortali
e molto fallibili.
Adduso Sebastiano
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