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domenica 29 maggio 2016

La stampa 3D in medicina ed a tavola?



Ricostruirsi a costi quasi zero e non sporcare la cucina di farina è un salto!
La cronaca dell’altro ieri azzera i tempi, riporta il futuro al presente e sbalordisce.
Apre confini inimmaginabili non solo per le realizzazioni in sé quanto piuttosto per la considerazione che se le produzioni cambiano, cambiano anche la prospettiva del lavoro ed i costi dell’economia.

Una stampa 3D in medicina e a tavola? Di che si tratta?

La Stampa 3D non è nuova. Fu brevettata nel 1986 per consentire di realizzare oggetti tridimensionali che, utilizzando  un software, programma dedicato, li produce, li elabora e li realizza, strato dopo strato, proprio con una stampante 3D. 
Si è arricchita poi di intelligenza meccanica tanto da diffondersi in più ambiti della nostra vita quotidiana. Alcune notizie?
Nel 2014 ad Utrecht è stato effettuato il primo trapianto di cranio ad un paziente di 22 anni, realizzando la calotta cranica con un resina speciale grazie all'utilizzo di una stampante 3D.
In Brasile, alla cerimonia di apertura dei mondiali di calcio 2014, un giovane paraplegico ha potuto calciare un pallone grazie ad un esoscheletro controllato mentalmente. Il punto nevralgico dell'esoscheletro, il casco, era stato stampato in 3D.
In Pennsylvania è stato trapiantato perfettamente un cuore in 3D, che funziona benissimo, grazie ad un processo dove il materiale morbido viene stampato in 3D e riscaldato a temperatura umana per non danneggiare le molecole biologiche o le varie cellule. Dunque un processo che può estendersi alla ricostruzione di altre parti danneggiate in un corpo umano, modificando sostanzialmente le insicurezze e le tecniche degli attuali trapianti.
Di certo non è sfuggita la notizia della ricostruzione di arti che, utilizzando la tecnica della stampa 3D abbassano notevolmente i costi e consentono l’accesso alla risoluzione di problemi di salute.
Come per l’atleta tedesco Denise Schindler, medaglia d’argento del ciclismo, che ha sfruttato la scansione 3D per la ricostruzione personalizzata di un proprio arto perso a seguito di un incidente. Parteciperà così alle prossime Paraolimpiadi 2016 a Rio de Janeiro. Intanto incontra  il presidente Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel ed insieme hanno discusso della tecnologia di stampa 3D e del futuro del design e della produzione.

La 3D anche a tavola?
Inizialmente era il microonde a destare sospetti nelle cucine. Oggi è perfino superato.
Stanno già lavorando per premere un tasto sullo smartphone e dire alla  stampante 3D di preparare la cena. Naturalmente anche di 5 portate.

Mentre discutiamo forse la stampante è già pronta! Addio farina per casa!

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