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sabato 7 maggio 2016

Pino Maniaci il giornalista naif…

Io non conosco Maniaci. Non so se è colpevole di quanto è accusato. Non mi interessa schierarmi  ne da una parte ne dall’altra per rinforzare le schiere dei moderni filistei che sapevano tutto ed immaginavano di più.
Io non ho conosciuto Antonio Ligabue. So che il giudizio che mi sono fatto di lui è solo il frutto delle sensazioni che mi rimanevano dopo aver visto delle sue opere.
Credo che ho cominciato ad amare la pittura naif dopo aver visto alcuni suoi dipinti in una mostra a Firenze negli anni ’70. Poi tutto il mondo mi fece sapere che erano opere d’arte. Ad alcuni non piaceva affatto e ricordo le aggettivazioni usate su di lui nelle gallerie dove esponeva. Insensibili o invidiosi, pensavo io. Oggi so di avere avuto ragione.

Pino Maniaci l’ho conosciuto dai suoi servizi. Dai servizi che gli hanno dedicato con la perenne sigaretta e la telecamera che non lo lasciano mai. Se potesse costruirebbe un servizio televisivo anche sull’aria che esce da un piccolo foro su un pneumatico bucato. E’ così terrigno, disincantato, imprudente, guascone…Naif.
Stamani, dopo giorni in cui compare in tutti i servizi televisivi in Sicilia e nel resto d’Italia, mi è stata recapitata una copia di una lettera indirizzata al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti ( La trovi in fondo all'articolo). 

Il contenuto, in pochissime parti condivisibile, per il resto intuibile: chiede un azione contro di lui. Eufemisticamente chiamata  “monitoraggio”. Nemmeno dalle parole alcune volte traspare il coraggio. Ma Maniaci, da giornalista naif, quello ha dimostrato di averlo.

Aspetteremo il prosieguo della azione penale. E, come dicono i politici, in tutti e tre i gradi di giudizio. Intanto comunque sia una voce che gridava nel deserto si è spenta. Rimangono i soloni e i manutengoli a dettare l’agenda delle notizie sui vari mass-media.

Ma una cosa mi chiedo: visto che c’è differenza, in Italia, tra Giornalisti e Pubblicisti com’è che la lettera è firmata da un esponente di un emittente dello stesso paese e da pubblicisti?
Ma d’altronde chi sono io? Uno che i giornali li compra. Un semplice lettore.

Carlo Mocera



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