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venerdì 24 giugno 2016

Cambia la geografia economica.Cameron annuncia le dimissioni.

43 anni fa l’Inghilterra entrava in Europa ma oggi il brexit vince.
Una Inghilterra indecisa fino all’ultimo dati i risultati del referendum, ma che partecipa con una percentuale abbastanza alta. Risicato il brexit ma ugualmente efficace. Mentre Scozia e Londra, ma anche Irlanda del nord erano a favore dell’Ue, il nord del paese ed il Galles sono state decisive. Ed è storia!
Una storia, per la verità, densa di incognite interne, di sobbalzi politici tra i due fronti della nazione divisa, una resa dei conti del partito con le ipotetiche dimissioni del leader David Camerun che le annuncia per ottobre, o di appello alle procedure  previste dall’art 50 del trattato di Lisbona o al via entro i due anni.
Adesso le conseguenze immediate e quelle futuribili su tutti, non solo su quegli inglesi “normali” come ha commentato Nigel Farage.
Inglesi normali…..significa che chiedono una condizione più liberale e meno assoggettata a regole europee vissute cone tradimenti alle tradizioni ed alla sicurezza tutta inglese?
Confondono alcuni commenti che avrebbero voluto la permanenza inglese in Europa quale prodotto di buon senso. Quale buon senso?
Probabile che si tratti delle paure delle ricadute  sull’economia globale, delle direzioni che potrebbe assumere la sterlina nei mercati finanziari, delle uscite senza ritorni da una Europa che il brexit condanna e pone irrevocabilmente in discussione. 
Dunque due le dimensioni interne più forti: nuovi accordi commerciali ed economici futuri per la sterlina, nuovi assetti politici in Gran Bretagna. 
Entrambe rifletteranno le conseguenze in Europa e nei mercati.

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