Queste persone, intendo dire quelle del Pd, ora sono
quasi tutte candidate con Giachetti. Come Cecilia Fannunza, Marco Palumbo,
Daniele Parrucci e la moglie del ministro Dario Franceschini, Michela Di
Biase...
«Sì, tutti gli ex consiglieri del Pd che hanno voluto ricandidarsi e persino Svetlana Celli, eletta nella Lista Civica Marino, dopo essere andati dal notaio per far cadere la mia giunta sono stati accontentati. E oggi sono in lista con Giachetti. Per la precisione, 10 su 19».
«Sì, tutti gli ex consiglieri del Pd che hanno voluto ricandidarsi e persino Svetlana Celli, eletta nella Lista Civica Marino, dopo essere andati dal notaio per far cadere la mia giunta sono stati accontentati. E oggi sono in lista con Giachetti. Per la precisione, 10 su 19».
Ma è vero...
che la signora Di Biasi Franceschini era un
po’ la capobanda di quelli che l’hanno fatta fuori?«Di sicuro è tra quelli che hanno iniziato a spararmi addosso per primi. Già alla fine dell’estate 2014, in un’accesa riunione del Pd, sostenne che bisognava “liberarsi di questo Marino”. Diciamo che Dio li fa e poi li accoppia».
In che senso?
«Per suo marito, il ministro, c’è una definizione, non mia, molto calzante: “Per sapere dove sta la maggioranza del Pd bisogna vedere dove sta Franceschini, perché lui si siede in maggioranza sempre un minuto prima degli altri”. E sa chi lo disse? Matteo Renzi».
«Per suo marito, il ministro, c’è una definizione, non mia, molto calzante: “Per sapere dove sta la maggioranza del Pd bisogna vedere dove sta Franceschini, perché lui si siede in maggioranza sempre un minuto prima degli altri”. E sa chi lo disse? Matteo Renzi».
Da: Un intervista concessa a Alessandro Gilioli
de L’Espresso sul libro “Un marziano a Roma”
di Ignazio Marino. Edito da Feltrinelli
Carlo Mocera
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