La libreria Bucolo
di Taormina rischia di chiudere.
Due donne, Santinella Bucolo e Antonella Ferrara sono le promotrici dello storico punto lettura che a Taormina non è una semplice libreria.
L'Huffington Post, in questi giorni, ha raccolto la voce della
signora Bucolo che con sacrifici ma con determinazione ha voluto farne un luogo
indipendente per venti anni e poi ha inteso affrontare la crisi affiliandosi
alla Mondadori pur mantenendo la propria identità. Ed ancora con Antonella Ferrara hanno messo in piedi il festival internazionale del libro Taobuk, di cui Antonella
Ferrara è presidente, che ha consolidato
a Taormina il significato della sua storia letteraria. E’ il festival internazionale
del libro...
di Taormina, di solito dal 10 al 16 settembre, che ha registrato in passato presenze e testimonianze significative, come fu attorno a quattro sezioni “Rotte del Mediterraneo”, “Il Risorgimento”, “Par(ab)ola di donna”, “Impegno civile”.
di Taormina, di solito dal 10 al 16 settembre, che ha registrato in passato presenze e testimonianze significative, come fu attorno a quattro sezioni “Rotte del Mediterraneo”, “Il Risorgimento”, “Par(ab)ola di donna”, “Impegno civile”.
Festival
e libreria, un connubio insostituibile da difendere perfino se fosse vero che a
Taormina potrebbe svolgersi il G7.
Ma se
anche non ci fosse un G7, ci sono le molte altre ragioni a sostegno dell’immagine
della famosissima città che trae condivisione
dalla cultura. E quando la cultura
diventa pregnante ed utilizza la
libreria come simbolo e continuità della storia di quel territorio che ha
sempre registrato la presenza di scrittori, diventare anche festival è quel
significato che interpreta la lettura
come cibo dell’anima, come storia di idee e di etica, come forza del futuro,
come attrazione. Allora una piccola libreria diventa un mondo!

I proprietari sono
privati, possono, ma anche il Comune può intervenire perché quella libreria è
un valore per tutti e per l’immagine dello stesso Comune. Come?
Il Comune di
Taormina, come tutti i Comuni italiani, può destinare alla libreria uno dei “suoi”
locali, che poi sono beni comuni. I Comuni ne hanno in disuso, e sembrerebbe
che a Taormina ce ne siano tre, nel centro storico, messi all’asta per l’assegnazione ai
privati. Destinarne uno alla libreria che non è solo libreria ma cultura
internazionale?
Lo hanno fatto a Reggio Emilia, a
Bassano, a Venezia, a Castelfranco, a Busto Arsizio, dove libreria storiche
hanno ritrovato una propria sede continuando ad essere punti di riferimento della
cultura e della vita raccontata perché sia alimento ed esperienza condivisibile
ed un incontro tra tanti.
Sono certa che l’amministrazione
di Taormina saprà essere presente ma intanto è stata lanciata una petizione
su Change.org,
piattaforma online dedicata alla raccolta di firme, con un messaggio che non ha
bisogno di convincere.
Chiarissimo si affianca alla lotta di sopravvivenza della cultura che la libreria di Taormina sta sostenendo.
Maria Frisella
Maria Frisella
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